Premio Ciack Verde, Alessandro Gassman

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Il Premio Ciak Verde è stato istituito dal Festival CinemAmbiente e da Legambiente, per premiare chi, nel mondo del cinema e dello spettacolo italiano, s’impegna in prima linea per la salvaguardia del nostro pianeta. Questo riconoscimento ha lo scopo di stimolare gli artisti ad attivarsi in prima persona nella lotta per la difesa dell’ambiente e a mettere a disposizione la propria immagine e capacità comunicativa per sensibilizzare il pubblico sulla gravità dell’attuale crisi climatica e sulla necessità di attivarsi concretamente per arginarla.

Per questa prima edizione, il premio viene conferito a uno fra i più noti personaggi del grande schermo, l’attore Alessandro Gassman.

Classe 1965, Alessandro si forma alla Bottega Teatrale di Firenze fondata dal padre Vittorio Gassman, debuttando poi, diciassettenne, accanto a lui nel film autobiografico Di padre in figlio (1982). Dopo I soliti ignoti vent’anni dopo  e Quando eravamo repressi di Pino Quartullo, si fa notare a livello internazionale nel film spagnolo Uova d’oro (1993), diretto da Bigas Luna, e nel film statunitense Un mese al lago (1995), diretto da John Irvin. Con Uomini senza donne (1996) inizia una proficua collaborazione con Gianmarco Tognazzi. Grazie a Il bagno turco (1997), film d’esordio di Ferzan Ozpetek, ottiene il primo grande successo di pubblico e critica. La consacrazione definitiva giunge per la sua interpretazione nel drammatico Caos calmo (2008) di Antonello Grimaldi, grazie al quale riceve il David di Donatello e il Nastro d’Argento. Nel 2012 debutta nella regia cinematografica con Razzabastarda, che ottiene una menzione speciale al Festival internazionale del film di Roma. A teatro dirige diversi spettacoli, da Roman e il suo cucciolo a L’oscura immensità, fino al più classico Riccardo III di Shakespeare, mentre si intensificano le sue interpretazionicinematografiche, spaziando dalla commedia sentimentale Tutta colpa di Freud (2014) di Paolo Genovese ai drammatici I nostri ragazzi di Ivano De Matteo e Il nome del figlio  di Francesca Archibugi, con i quali vince ancora il Nastro d’Argento come miglior attore protagonista nel 2015. Nello stesso anno esordisce come documentarista con Torn – Strappati, girato nei campi di accoglienza di Libano e Giordania. Nel 2017 dirige e interpreta la pellicola cinematografica Il premio e diventa il protagonista dell’apprezzata serie TV I bastardi di Pizzofalcone, tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, del quale porta a teatro e al cinema anche la pièce Il silenzio grande. Attivista ambientalista, nel 2022 pubblica insieme a Roberto Bragalone, per Piemme, Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde. Determinante nella scelta di vita di pratiche sostenibili è la nascita del figlio Leo, perché «quando arriva un figlio cominci a immaginare il futuro non pensando più alla tua esistenza, ma alla sua. (…) Mi sento responsabile: anche io per 57 anni ho guidato, consumato, bruciato, riscaldato… Vorrei che mio figlio avesse un ricordo di suo padre come di una persona che a un certo punto ha cercato di recuperare in parte il danno fatto».

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