5° FESTIVAL CINEMAMBIENTE

15-25 October 2002

The movies of

5° FESTIVAL CINEMAMBIENTE

"Far rivivere gli avvenimenti e le lotte dell’uomo moderno: questo comporta la responsabilità sociale della nostra arte. Non siamo soltanto dei creatori, degli specialisti, ma uomini coscienti che prendono parte allo sviluppo storico del proprio paese e del proprio popolo. Gli argomenti che noi affrontiamo sono tali che, per ragioni assai ovvie, le grandi società industriali del cinema non osano affrontarli con noi.”

Questo pensiero di Joris Ivens potrebbe servire da presentazione al nostro festival. La sua visione del cinema rispecchia, infatti, ciò che vorrebbe e dovrebbe essere, nelle nostre intenzioni, Cinemambiente: una settimana di film che coniughino arte, impegno sociale e memoria storica.

Per comporre il programma della quinta edizione ci siamo mossi su queste linee guida, percorrendo lo stretto crinale segnato da qualità artistica delle opere e interesse dei temi affrontati.

Questo criterio ci ha portati a selezionare un centinaio di film, di cui molti cortometraggi, tra tutti quelli, in numero ben maggiore, che abbiamo visionato, per proporre un programma articolato e rappresentativo delle sensibilità ambientali che un gruppo sempre crescente di filmmmaker sta sviluppando.

Il Concorso Lungometraggi è composto da cinque film di affermati registi: da Chantal Akerman, che si confronta con vicende di emigrazione ai confini tra gli Stati Uniti e il Messico, a Jean Rouch che ci presenta un’onirica e personale visione dell’Africa. Dal giapponese Hiroshi Shinomiya con un crudo film sui bambini a Manila, alla statunitense Stephanie Black che racconta gli effetti della globalizzazione nei paesi del terzo mondo, fino ai documentaristi indiani Anand Parwardan e Simantini Dhuru che, con l’epico War and Peace, hanno realizzato una profonda riflessione sul cambiamento della loro nazione, da Ghandi alla bomba atomica.

Il Concorso Corto-mediometraggi e la sezione Panorama esplorano un vasto orizzonte per restituire uno spaccato della realtà e dello stato dell’ambiente.

Eco Kids, la sezione dedicata alle scuole, quest’anno viene proposta in contemporanea su tre sale per avvicinarsi ancora di più ai ragazzi ed ampliare la nostra capacità recettiva. Ribadendo la propria aspirazione ad essere un festival nel festival, ospita numerosi e qualificati ospiti: dalla rappresentante italiana dell’ONU, signora Shalini Dewan, al direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, all’attore Giobbe Covatta, allo scrittore Tiziano Terzani, ai registi Julian Temple, Franco Piavoli e Silvano Agosti. Quest’anno abbiamo proposto alcuni percorsi didattici producendo materiali che aiuteranno gli insegnanti a proseguire in classe la riflessione su quanto visto e sentito al cinema.

Global Vision è uno spazio che apre nuove possibilità di ricerca e riflessione sugli ormai moltissimi film che affrontano i problemi aperti dai processi di globalizzazione economica e culturale. Il sottotitolo di quest’anno è “Immagini dall’India”, in quanto l’intera sezione è dedicata alla “più grande democrazia del mondo” e in particolare alla vicenda della Narmada Valley, investita dal folle progetto di costruzione di migliaia di dighe con la conseguente deportazione di cinquanta milioni di indigeni. Tipico esempio di sviluppo insostenibile. Presenteremo nove documentari e ospiteremo testimoni e oppositori di questo progetto tra cui la scrittrice Arundhati Roy, autrice del notissimo romanzo Il dio delle piccole cose e di lucidi e infuocati saggi sul modello di sviluppo perseguito dalla sua nazione.

Prosegue la rilettura in termini di riflessione sull’uomo e l’ambiente dei film dei grandi maestri della storia del cinema. Dopo Vittorio De Seta e Robert Flaherty la retrospettiva quest’anno è dedicata a Joris Ivens di cui proporremo un imponente corpus di venticinque film di cui molti scomparsi dagli schermi da tempo. Tra gli altri la versione completa di L’Italia non è un paese povero. Presenterà questa sezione Marceline Loridan-Ivens, ultima compagna del regista e coautrice del film testamento Io e il vento.

La realizzazione di questa manifestazione sempre più è un piccolo miracolo, reso possibile dall’aiuto e dall’amicizia di molte persone che credono in questo progetto e vi collaborano con passione, spesso sacrificando parte del loro tempo libero.

Vorrei inoltre sottolineare l’impegno degli enti locali che sostengono coraggiosamente una manifestazione spesso scomoda come Cinemambiente.

Il loro contributo è ancora più apprezzabile perchè in controcorrente con ipotesi di semplificazione della “biodiversità culturale” che in questi ultimi tempi affascinano alcuni politici e intellettuali, nel loro piccolo in perfetta linea con i gli aspetti più negativi dei grandi processi di globalizzazzione.

ECOKIDS

PANORAMA

CONCORSO DOCUMENTARI ONE HOUR

RETROSPETTIVA JORIS IVENS

CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI

PANORAMA LATE NIGHT SHOW

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